L’affilatura degli utensili manuali è un passaggio fondamentale per chiunque lavori il legno. In uno dei miei due volumi ho dedicato un capitolo all’argomento. Ho sempre sognato di avere un angolo dedicato, ma il mio laboratorio è piccolissimo. Ho dovuto quindi sacrificare una piccola porzione del banco, trasformandola nella mia nuova stazione di affilatura compatta.

La base della stazione è una semplice tavola in abete giuntato, di 40 X 51 cm. che combacia perfettamente con la larghezza del mio banco. Ho rifinito la tavola con tre mani di gommalacca a pennello per fornire una minima protezione al legno.

La mola e i nuovi supporti

Ho fissato innanzitutto la mola a secco Parkside, che monta dischi con grana 36 e 80. Ho posizionato la mola per ottimizzare lo spazio e far posto ai supporti e alle pietre diamantate.

Ho rimosso subito i supporti in dotazione. Sebbene siano accettabili per un uso sporadico, per affilature frequenti si rivelano troppo piccoli e tendono a non mantenere la posizione impostata. Avevo già provato una variante fai-da-te (di cui ho parlato in un precedente articolo), ma ho deciso di dotarmi di qualcosa di più performante.

Ho acquistato due supporti specifici, economici e di provenienza cinese, su Amazon e poi su Temu (risparmiando ancora qualcosa). Sono rimasto sorpreso dalla loro efficacia: il materiale è solido e robusto, e le leve di bloccaggio serrano bene (unica pecca: la vernice si rovina facilmente).

Ho dedicato un supporto per ogni disco della mola:

– Grana 36: Per ripristinare taglienti storti, per lame particolarmente rovinate o per riportare il filo alla sua perpendicolarità.

 – Grana 80: Per cambiare l’angolo del bisello (ad esempio, da 25° a 30° o viceversa). Questa è l’operazione che più mi interessava, in quanto farla interamente su pietre o carta abrasiva è troppo lungo e faticoso.

I supporti devono essere fissati in modo che il pianetto sia perfettamente parallelo al disco della mola, prendendo come riferimento la base stessa della mola.

Guida all’uso dei supporti

I supporti sono dotati di una slitta che permette di far avanzare e arretrare l’intero castello. Il castello e il pianetto sono snodabili e si bloccano tramite leve a stringere. Inserendo la guida nella scanalatura del pianetto e serrando le rotelle zigrinate si può bloccare la lama. Per posizionare la lama in modo perpendicolare, ci si può aiutare con una piccola squadretta o accostandola al fianco della guida.

Nota: L’affilatura sulla mola può essere eseguita anche a mano libera, ma l’uso della guida assicura precisione.

Per un uso corretto della mola, è fondamentale:

 – Staccare leggermente la lama dopo ogni passaggio (possibile anche con la guida).

 – Non uscire mai completamente con tutta la lama dalla superficie del disco, per evitare di rovinare gli spigoli.

 – Non sostare mai in un punto per evitare il surriscaldamento e il danneggiamento della lama.

 – Raffreddare regolarmente la lama in acqua.

Le pietre diamantate: un’eccezione alla regola

Ho sempre creduto che “chi meno spende, più spende,” ma ci sono eccezioni, e tra queste, le pietre diamantate. Le uso esclusivamente per l’affilatura perché mantengono una planarità eccezionale e durano a lungo.

Le marche blasonate come DMT, Eze-Lap e Atoma hanno un costo elevato, specialmente per le grane più grosse. Per questo, da qualche anno sto sperimentando le pietre diamantate di produzione cinese. Sebbene siano molto più sottili, mi hanno sorpreso per la loro ottima capacità abrasiva che si mantiene nel tempo.

Per un hobbista come me, che lavora il legno per passione e ha cicli di affilatura limitati, queste pietre possono durare moltissimo, costando circa un decimo delle alternative più note. Ne ho acquistate diverse, dalla grana 240 alla 3000, a circa 5 euro ciascuna su TEMU.

Nel mio vecchio supporto, le pietre (più spesse) venivano inserite in scanalature apposite. Le nuove pietre diamantate cinesi, essendo molto sottili, hanno richiesto una soluzione diversa: è bastato fissarle con del nastro biadesivo.

Per conferire maggiore rigidità e supporto, ho applicato una piastrella di ceramica di 20 cm. X 40 cm. sulla base del supporto utilizzando sempre nastro biadesivo, e poi vi ho fissato le pietre. La mattonella e le pietre rimangono saldamente in posizione.

Le grane delle pietre diamantate che ho scelto sono: 240, 600, 1200 e 3000.

In questo modo, la mia stazione di affilatura copre l’intero ciclo di affilatura con tutte le gradazioni abrasive che ritengo necessarie:

– Mola a secco: Grane 36 e 80 (per ripristino e cambio angoli).

– Pietre diamantate: Grane 240, 600, 1200 e 3000 (per l’affilatura fine).

Strop: Grana 12.000/15.000 (per la lucidatura finale).

Valuto eventualmente l’impiego di una pietra ad acqua grana 6000, ma di solito non la utilizzo.

Infine, sempre su TEMU, ho acquistato per pochi euro un ravvivatore per i dischi della mola. Non l’ho ancora usato, ma spero faccia il suo dovere per mantenere l’efficienza dei dischi. Negli spazi rimanenti ho sistemato lo strop e le guide di affilatura. Ho conservato anche i vecchi supporti, ancora utili e funzionanti, senza buttarli.

In definitiva, sono molto soddisfatto di questa stazione. Avere tutto sotto mano in un’unica soluzione esprime grande praticità e invoglia ad affilare più di frequente, mantenendo gli utensili sempre al top. L’unico compromesso è che il supporto sottrae spazio al piano del banco. Tuttavia, l’intera stazione è progettata per essere rimossa facilmente nel caso in cui dovessi eseguire lavorazioni che richiedano l’uso completo del piano di lavoro.

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