La vita, con il suo ritmo incessante, può farci perdere di vista i nostri sogni più veri. Il mio era un sogno dimenticato, messo da parte in un angolo della mia mente, soppiantato dalla quotidianità. Ma il destino ha voluto che, nel mezzo dei miei cinquant’anni, un imprevisto rallentasse il mio passo. Non è stato un blocco totale, ma un ostacolo che ha messo alla prova la mia passione più grande: l’arte di lavorare il legno con le sole mani. Chi mi segue sa che questa è la mia vocazione da oltre quindici anni, un amore che non smetto di esplorare e raccontare. Eppure, proprio in quel momento di difficoltà, ho capito che le avversità possono essere semi di nuove opportunità. È stato in quel frangente che un vecchio progetto, rimasto a dormire per anni, si è risvegliato: l’idea, che un tempo mi sembrava quasi un’ingenua ambizione, di scrivere un libro sulla falegnameria manuale.

Il mio intento non era quello di scrivere un’arida enciclopedia, uno dei tanti libri pieni di nozioni che oggi si possono trovare ovunque. Volevo qualcosa di diverso, un’opera che si posizionasse tra un saggio narrativo e un manuale pratico, un ibrido capace di parlare non solo alla mente ma anche al cuore. Nel mio libro, le tecniche di lavorazione del legno si intrecciano con le riflessioni personali, con aneddoti e con la consapevolezza maturata in anni di esperienza. Mi sono sempre sentito un semplice appassionato e ho cercato di trasmettere proprio questo spirito.

La mia ispirazione è sempre stata l’immenso falegname britannico Paul Sellers, da cui ho imparato l’importanza del metodo e della precisione. Le mie due grandi passioni, la lavorazione del legno e la scrittura, si sono fuse, dando vita a un’opera che, scrivendo, è diventata troppo vasta per un singolo volume, tanto da richiederne due.

La scelta di scrivere un libro, in un’epoca dominata dal digitale, non è stata casuale. Credo che i libri siano i veri custodi della tradizione, capaci di perpetuare la nostra storia ben oltre la nostra esistenza. Sono un traguardo significativo, un modo per dare un senso duraturo al nostro percorso. I social media, per quanto potenti e immediati, sono per loro natura effimeri. Un post può essere scritto e cancellato in un attimo, e l’avvento dell’intelligenza artificiale rende sempre più sfumato il confine tra verità e finzione. La carta stampata, invece, ha una concretezza e un’autorevolezza che non si possono imitare. Un libro ha il fascino e la dignità di un’opera che resiste al tempo, un punto di riferimento saldo in un mondo in continuo mutamento.

Il viaggio verso la pubblicazione è stato lungo e pieno di sfide. Si è reso necessario ritrovare e riorganizzare anni di appunti e contenuti dal mio blog. Ho dovuto imparare da zero i segreti dell’impaginazione per poter dare forma all’idea che avevo in mente, curando ogni dettaglio, dalle bozze finali ai layout delle immagini. Non è stato facile far conciliare le mie aspettative con i rigidi criteri imposti dall’editoria e dalle esigenze di promozione, sperando in un prodotto finito che potesse piacere al pubblico. In certi momenti mi sono sentito come su una barca in balia delle onde, senza una rotta precisa. Ma con ogni parola scritta, le idee prendevano forma e una piacevole euforia mi spingeva ad andare avanti, anche lavorando di notte. Il risultato finale è un’opera che racchiude tutta la mia esperienza e la mia passione, una testimonianza tangibile del mio amore per un mestiere che sa di tradizione, artigianato e dedizione.

A presto per la seconda parte.

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