COME RIPARARE LA GAMBA DI UNA SEDIA IN LEGNO

Spesso mi capita di dover fare dei piccoli lavori di riparazione. Ho pensato di descrivere in questo articolo il metodo classico di riparazione di una sedia in legno.
Solitamente le gambe delle sedie in legno non si rompono così facilmente, specialmente quelle moderne. Può capitare però che le sedie più antiche, in legno massello e magari con delle forme particolari, siano più soggette all’usura e all’attacco dei tarli che ne indeboliscono la struttura.

Mi è capitato di dover riparare una sedia in legno e radica di noce, probabilmente in stile biedermeier e risalente ai primi del ‘900. La particolare forma delle gambe anteriori e il fatto di non essere collegate tra loro, unitamente alla debolezza delle venature del noce, all’usura del tempo e all’attacco dei tarli ne hanno determinato la rottura.
Per prima cosa ho spennellato abbondantemente tutta la sedia con antitarlo, anche se l’azione dei tarli era concentrata particolarmente sulle gambe, e quindi chiuso la sedia in un sacco nero e lasciato agire per circa due settimane.
Dopo il trattamento antitarlo sono passato alla riparazione vera e propria che consiste nell’inserimento di un perno in legno (detto anche caviglia) all’interno di due fori praticati su ambo le parti della gamba e all’applicazione di colla vinilica. Vediamo come.


Ho posto la sedia ribaltata su un piano stabile ed ho inserito un chiodo di circa 4 cm. battendolo con il martello al centro della sezione superiore della gamba. Questa è sicuramente la fase più difficile in quanto la gamba si presentava in pessime condizioni internamente e non è stato semplice centrare perfettamente il chiodo. Ho inserito il chiodo per circa 2 cm. di profondità.
Di seguito ho spezzato la testa del chiodo e poggiato l’altra parte della gamba cercando di allineare i due pezzi e far combaciare quanto più possibile le due superfici. Ho premuto bene le due parti in modo tale che il chiodo riportasse il segno sulla seconda sezione della gamba.

Quindi con il trapano ho effettuato un buco di circa 3,5 cm. di profondità in corrispondenza del segno lasciato dal chiodo su entrambe le sezioni della gamba. Ho proceduto per gradi, facendo prima un foro di invito leggermente più piccolo del diametro del perno e poi ho finito con la punta dello stesso diametro.


Il perno dovrebbe avere un diametro di circa 1/3 rispetto al diametro della gamba ed essere di un legno duro, nel mio caso pioppo, ed essere inferiore rispetto alla lunghezza dei fori praticati di un paio di millimetri. Nel mio caso i fori erano di 3,5 cm. per sezione e quindi ho impiegato un perno di 6,8 cm. di lunghezza.
Prima di inserire il perno ho applicato un pò di colla vinilica in entrambi i fori, senza esagerare nella quantità ed anche sulle facce che dovevano essere incollate.
Ho dapprima inserito il perno nel foro praticato nella sezione superiore della gamba e riunito poi le due parti cercando di far combaciare il più possibile le due superfici.
Volendo si può utilizzare anche un morsetto per serrare le due parti ma io ho preferito non impiegarlo per non correre il rischio di fare altre rotture.
Infine, ho aspettato che la colla seccasse per poter scartavetrare la zona restaurata e riverniciare con olio paglierino.



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